Convegno sui confini Stato/Regno nel Risorgimento

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Sabato 15 luglio la biblioteca BiblioMondo ha ospitato un incontro di studi storici organizzato dal Comitato provinciale di Rieti dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano (ISRI) in collaborazione con l’ANVRG (Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini – Comitato Provinciale di Rieti)

Un pubblico consistente, nonostante il periodo, ha ascoltato con attenzione le relazioni incentrate principalmente sulle 3 aree della Valle del Turano, della Piana del Cavaliere e del Cicolano,

Antonio Farinelli ha illustrato il lavoro svolto negli anni ’90 con Argentino D’Arpino per rintracciare tutti i cippi numerati lungo la linea di confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie, quasi 400 Km dalla foce del torrente Canneto, tra Terracina e Fondi, alla foce del fiume Tronto, tra Martinsicuro e Porto d’Ascoli. Nonostante questa sia stata la frontiera di maggiore durata in Europa, circa 13 secoli, la sua delimitazione con l’installazione di 686 cippi confinari fu realizzata solo tra il 1846 e il 1847, frutto della Convenzione del 1840 che poneva fine ad una controversia tra i due Stati durata oltre due secoli, alla vigilia dell’unificazione dell’Italia.

Nel suo intervento Gregorio Gumina, partendo dalle prime fasi della feudalità, ha proposto alcuni significativi esempi di come, sin dal secolo XIV, le due comunità della Valle del Turano, Ascrea e Varco Sabino si contesero anche violentemente il diritto di pascolare le loro greggi sull’antico territorio del castello di Mirandella. Tale contesa portò entrambe le comunità rurali ad una contrapposizione giudiziaria terminata solo verso la fine del XVIII secolo. Poi ha illustrato la ribellione della comunità di San Gregorio che portò alla proclamazione – il 4 marzo del 1798 – di dipendenza ed obbedienza alla Repubblica francese ed alla Romana Repubblica contro la tirannia del governo ecclesiastico!

L’intervento di Luciano Bonventre è stato incentrato su aspetti meno noti, sia economici che sociali, delle comunità di questi territori alla base delle diverse reazioni ai cambiamenti che si produssero nel periodo risorgimentale – dall’adesione al nuovo potere piemontese al fenomeno degli “Insorgenti”.

Nel suo intervento Sergio Maialetti ha descritto i fatti relativi all’uccisione di Aurelio Ricciardi di Torre di Taglio, con altri sei compagni, presumibilmente facenti parte di una piccola banda di disertori e renitenti alla leva obbligatoria inseguiti dalla Guardia Nazionale mentre attraversavano il Cicolano per rifugiarsi nello Stato Pontificio. Portati ad Oricola il 2 febbraio del 1862 vennero tutti fucilati per mano del capitano Bastrocchi del 30° battaglione Bersaglieri.

Il convegno è stato presieduto e concluso dall’avv. Gianfranco Paris, direttore del Comitato provinciale di Rieti dell’ISRI, che, tra le altre cose e basandosi anche sulle sue esperienze professionali, ha mostrato quanto i differenti ordinamenti in vigore ai 2 lati del confine abbiano prodotto comportamenti ed un’evoluzione della composizione sociale molto diversi in comunità distanti solo pochi Km una dall’altra, ma appartenenti allo Stato della Chiesa o al Regno di Napoli.

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